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regia e coreografia Diego Tortelli
drammaturgia musicale Francesco Sacco
musica di P.J. Tchaikovsky
luci Carlo Cerri
costumi Santi Rinciari
produzione Nuovo Balletto di Toscana
spettacolo realizzato in collaborazione fra ERT – Circuito Danza FVG e Associazione culturale Teatro Pasolini
UNA FIABA CONTEMPORANEA
Il coreografo Diego Tortelli crea per la formazione di giovani e giovanissimi professionisti che stanno dando linfa e nuove energie al Nuovo Balletto di Toscana diretto da Cristina Bozzolini, una Bella addormentata in chiave contemporanea della celebre fiaba di Perrault che ha ispirato l’omonimo balletto di Petipa.
La chiave di volta di questa nuova lettura è quello spazio bianco, ma allo stesso tempo oscuro in cui l’uomo cela i suoi sogni e desideri.
A differenza della favola originale, qui il divario tra bene|male, chiaro|oscuro non è così netto e assoluto, ma, al contrario, disegna un confine fluido come quello della natura umana, che contiene in sé sia la luce che la sua assenza, assieme alla molteplicità di ombre e chiaroscuri fra le due.
Bella addormentata è la poesia non ancora scritta nel cuore dell’uomo: solo risvegliando quella capacità di entrare in sintonia e comprendere in profondità il senso dell’esistere, la principessa aprirà i suoi occhi e vedrà il mondo in modo nuovo, come le pagine di un libro ancora da scrivere.
LA BELLA ADDORMENTATA è il secondo dei tre balletti composti da Pëtr Il’ič Čajkovskij. Il libretto fu scritto interamente dal principe e sovrintendente dei Teatri Imperiali di San Pietroburgo Ivan Vsevolozhsky: la coreografia venne affidata a Marius Petipa.
La prima rappresentazione ebbe luogo il 3 gennaio 1890 presso il Teatro Mariinskij di San Pietroburgo riscuotendo un successo senza precedenti.
L’ANTEFATTO.
Alla corte di re Floristano, viene indetta una festa per il battesimo della principessa Aurora. Tra gli invitati però manca la strega Carabosse; per vendicarsi del mancato invito, la maga getta una maledizione alla piccola: al sedicesimo anno di età, la principessa morirà pungendosi con un fuso. La fata dei Lillà però, non avendo ancora fatto il suo regalo, decide di modificare la maledizione: questa non morirà infatti alla puntura, ma sprofonderà solamente in un lunghissimo ed eterno sonno, che coinvolgerà tutta la corte e che avrà fine solamente grazie al bacio di un giovane principe.