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11 novembre 2005 ore 21
di Pier Paolo Pasolini
progetto e regia di Andrea Collavino, assistente alla regia Guido Feruglio
con Antonio Amore, Piera Ardessi, Katiuscia Bonato, Maria Giulia Campioli, Alex Cendron, Loredana De Luca, Serena Di Gregorio, Michela Facca, Guido Feruglio, Claudio Mariotti, Claudio Michelazzi, Silvia Piovan, Paolo Rossi, Francesca Sangalli
costumi e oggetti di scena Civica Accademia d’Arte Drammatica “Nico Pepe”
responsabile tecnico Stefano Revelant
una produzione Mittelfest 2005 – CSS Teatro stabile di innovazione del FVG in collaborazione con Civica Accademia d’Arte Drammatica “Nico Pepe” e con Provincia di Pordenone, Teatro Club Udine, Comune di Casarsa, Comune di San Vito al Tagliamento
Il sogno di una cosa è il primo esperimento narrativo di Pier Paolo Pasolini, scritto di getto negli anni dell’immediato dopoguerra. La vicenda ha il suo scenario quasi mitico nel cuore della campagna della destra Tagliamento, fra Casarsa, S. Vito, San Giovanni e Ligugnana. Nei suoi colori scorre la formazione alla vita di tre giovani di paese, le loro lotte, il miraggio del benessere nella “rossa” Jugoslavia, il ritorno umiliato da braccianti, una fiammata di rivoluzione contadina contro i parons, la delusione politica, il rifugiarsi nella famiglia e nella comunità. Trasferire quelle pagine nella quadratura di un palcoscenico rimette ora in circolo la loro straordinaria energia: l’energia della gioventù, la forza con cui a vent’anni si lotta per i propri sogni. Un intenso romanzo-affresco che diventa, ora, potentissimo spettacolo corale attraverso gli occhi di Andrea Collavino e del suo gruppo di attori, coinvolti non solo per la loro gioventù anagrafica ma per la spontanea adesione di interpreti alla nobile storia di altri italiani: i ragazzi di quella meglio gioventù che, nella miseria del dopoguerra, hanno cercato di costruire il proprio futuro.