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Martedì 11 marzo 2025 _ ore 20.45
dal romanzo di Delphine de Vigan
adattamento e regia Paolo Triestino
con Lucia Vasini, Lorenzo Lavia, Paolo Triestino, Carmen Di Marzo
la voce di Muriel è di Anna Gualdo
scena Francesco Montanaro
costumi Lucrezia Farinella
luci Alessandro Nigro
musiche originali Massimiliano Gagliardi
movimenti coreografici Erika Puddu
produzione a.ArtistiAssociati-Centro di produzione teatrale
Invecchiare è imparare a perdere. Perdere la memoria, perdere i punti di riferimento, perdere le parole. Fare senza.
“Vi siete mai chiesti quante volte al giorno dite grazie?
Grazie per il sale, per la porta, per l’informazione. Grazie per il resto, per il pane, per il pacchetto di sigarette. Grazie di cortesia, quasi vuoti. Grazie a te. Grazie di tutto. Grazie infinite. Grazie mille. Grazie professionali: grazie per la sua risposta, il suo interessamento, la sua collaborazione. Vi siete mai chiesti quante volte nella vita avete detto grazie sul serio? Un vero grazie. A chi? All’insegnante che vi ha fatto amare i libri? Al ragazzo che è intervenuto il giorno in cui siete stati aggrediti per strada? Al medico che vi ha salvato la vita? Alla vita stessa?”
Si apre così Le Gratitudini, il romanzo luminoso e commovente di Delphine de Vigan. Un dirompente inno alla vita, dove quattro esistenze si intrecciano in un mirabile incrocio di sentimenti, passioni, rimpianti, ma dove tutto è ancora possibile. Basta volerlo, con caparbietà e decisione. E con un sorriso.
Le Gratitudini mette in scena la storia di Michka, anziana correttrice di bozze di origini polacche, che per anni ha accudito Marie, figlia di una vicina di casa assente e problematica. Ora è lei ad avere bisogno di aiuto: perde le parole, proprio lei che con le parole ha giocato per tutta la vita. Marie e Jerome, giovane e appassionato ortofonista, accudiranno e sosterranno Michka nel suo ultimo viaggio, determinata a dire grazie a tutti coloro che l’hanno aiutata, soprattutto a chi l’ha salvata bambina dallo sterminio nazista.
Durata: 80 minuti