con Maddalena Crippa, Giovanni Crippa
produzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Teatro della Toscana – Teatro Nazionale, Mittelfest 2019
Dirac Oppenheimer e la poesia, Star Trek e il teletrasporto quantistico, Carl Barks – il papà di Paperino – scienziato inconsapevole, Maxwell, Lucrezio e la teoria cinetica dei fluidi…
Gli estremi della cultura umanistica e di quella scientifica si intrecciano in questo affascinante testo che parte dall’omonimo libro di Marco Malvaldi e attraverso vicende apparentemente quotidiane ci sfida a entrare nel complesso rapporto tra letteratura/ poesia e scienza.
In L’infinito tra parentesi, Marco Malvaldi traccia infatti una “storia sentimentale della scienza, da Omero a Borges”, con cui il celebre giallista dei “Delitti del Barlume” dimostra quanto i due mondi, umanistico e scientifico, in realtà dialoghino e si sostengano da sempre.
L’infinito tra parentesi ci presenta Francesca e Paolo – interpretati magistralmente da due fratelli d’arte come Maddalena e Giovanni Crippa.
Sono loro i fratelli protagonisti della pièce, umanista lei e scienziato lui, entrambi con due belle carriere di docenti universitari. A un certo punto le loro strade si incrociano: quando Paolo lotta per diventare rettore dell’Università, e vi è lo scontro, e l’incontro, di due diverse concezioni della realtà.
«Non ne posso più di vedere l’Università dominata dalla scienza e dalla tecnica. Sono trent’anni che abbiamo solo rettori che vengono dalla scienza. Non avremo mai un Lucrezio, o un Maxwell, se continuiamo così – riflette Francesca – solo dei tecnici che stringono un pochino più forte una vite progettata da altri».
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