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DICEMBRE 2020
I FILM DI NATALE
Lunedi 28/12/20: ore 20.30 EVENTO LIVE E PROIEZIONE ore 22.30 PROIEZIONE
Lunedì 28 dicembre alle ore 20.30 introduzione in diretta streaming con con FRANCESCO TULLIO ALTAN, MAKKOX ed il regista STEFANO CONSIGLIO. Moderano MICHELE SERRA e GIANLUCA FARINELLI.
A RIVEDERCI IN SALA
tutti gli spettatori che acquisteranno un biglietto su #iorestoinSALA dal 25 dicembre al 1 gennaio 2021, potranno acquistare un biglietto a 3 euro per qualsiasi film e qualsiasi giorno alla ripresa delle proiezioni in presenza
“Come racconta Stefano Consiglio, l’idea di Mi chiamo Altan e faccio vignette nasce proprio a Torino da un incontro con Altan stesso. Dopo aver accettato a malincuore di partecipare al film, pare che il vignettista si sia immediatamente pentito e abbia esclamato: “Oh Dio, in che cosa mi sono cacciato.” Lo spirito irriverente di Altan permea un film che alterna un ritratto dell’autore, mostrato nella sua quotidianità della casa di campagna di Aquileia, ereditata dal nonno, dove il vignettista vive insieme alla moglie Mara, conosciuta in Brasile, alla cronaca della sua carriera. Largo spazio viene dedicato alle vignette e ai personaggi creati da Altan, ma anche alle graphic novel in cui il disegnatore rivela uno spirito completamente diverso. L’elemento più originale è, però, rappresentato dalle sue vignette drammatizzate con l’aiuto di Stefania Sandrelli e Paolo Rossi e Angela Finocchiaro, irresistibili nella versione in carne ed ossa di Ugo e Luisa.
LA POETICA DELL’UOMO COMUNE
“Altan non va in televisione. Non rilascia interviste con piacere e non ama parlare di sé” svela il regista Stefano Consiglio, eppure Mi chiamo Altan e faccio vignette raccoglie una gustosa ricostruzione degli esordi della carriera di Altan, dagli studi di architettura (“ero consapevole che nella vita non avrei mai fatto l’architetto e passavo tutto il tempo a disegnare, ma ho anche dato 29 esami”) all’avventura in Brasile, da dove farà ritorno con una moglie e una figlia. Foto in bianco e nero e materiali di repertorio ci aiutano a ricostruire lo spirito avventuroso del disegnatore, che viene inviato in Brasile a seguito della Rai pur senza avere alcuna competenza, a detta sua. Là dove non arriva Altan stesso ci pensano gli amici storici Paolo Rumiz, Michele Serra e Stefano Benni a raccontare gustosi aneddoti, mentre la moglie Mara svela un inedito lato romantico del riservato artista che ha saputo e sa raccontare il mondo con lucidità e dolcezza.
Alla base dell’arte di Altan vi sono concetti fondamentali come la stonatura, il ribaltamento del punto di vista e la “poetica della finestrina”. Il risultato sono battute fulminanti messe in bocca a personaggi comuni e scambi quali “Poteva andare anche peggio.” / “No.” Oppure: “Gli italiani sono troppo individualisti, Gaetà!” / “E chi se ne frega, cazzi loro”. Un linguaggio vicino al sentire dell’italiano medio proprio perché Altan è distante dai salotti borghesi e ammette di documentarsi attraverso le fonti di tutti: giornali, radio, tv o magari il panettiere di fiducia. “Questo mi dà la sicurezza che tutti sappiano di cosa sto parlando: abbiamo le stesse informazioni”. All’apice di questo processo sta Cipputi, l’operaio definito dagli estimatori “archeologia del vero”, “emblema dell’etica del lavoro e della dignità umana” o come sostiene Vittorio Foa “simbolo di chi lavora bene”.
ALTAN, CINICO GENTILE
Se le graphic novel rappresentano il lato più maturo e dark di Altan, la sua natura giocosa e tenera si riversa nella Pimpa, il celebre bracco a pois rossi nato quasi per caso da un momento giocoso tra Altan e la figlia che, all’epoca, aveva due anni. “Non era bella come adesso, oggi è molto più carina, in questi 47 anni si è evoluta” svela Altan che, grazie a questo personaggio ha avuto e ha occasione tutt’ora di lavorare a stretto contatto coi bambini sfoderando tutta la pazienza e la disponibilità che non sembra avere nei confronti degli adulti, soprattutto di coloro che lo costringono a stare davanti a un obiettivo. “Ai bambini non interessa che sono l’autore, mi dicono ‘Come la fai bene’. È come se la copiassi da qualche parte, ma meglio” racconta lui. “E’ questo ciò che amo dei bambini. Di recente ho fatto un incontro e quando i giornalisti hanno chiesto a un bambino cosa ne pensasse di me lui ha risposto ‘E’ l’autore, ma è gentile”.
Regia di Stefano Consiglio.
con Stefania Sandrelli, Angela Finocchiaro, Paolo Rossi, Stefano Benni, Gérard Zingg.
Genere Documentario
Italia, 2019,
durata 74 minuti.
I biglietti vanno acquistati entro e non oltre l’orario di inizio della proiezione. Dopo aver ricevuto un codice e un link sarà possibile accedere alla proiezione online, dall’inizio della visione vi saranno 48 ore di tempo per completarla