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11 febbraio 2011 ore 21
testo e musiche di Nicola Dragotto
Nicola Dragotto – voce e chitarra
Angelo Cioffi – chitarra, tastiere e computer programming
Costantino Artiaco – basso elettrico
La corda mette in scena la “tragica farsa della coscienza” dell’ultimo Gaber e accoglie il testamento dolente del suo straordinario percorso artistico.
Ed è proprio quel senso profetico che fu del grande Giorgio Gaber, quel “vedere la polis” anche nei recessi più oscuri di una coscienza occidentale tramontata, ad animare il cammino del protagonista di questo spettacolo sulla corda tesa su un mondo che è ormai la parodia di se stesso.
Un cammino perennemente in bilico tra essere e non essere, tra un passato epico e un presente ridotto ad amarcord del consumo di massa, tra volontà individuale di riemergere e pulsione collettiva all’autodistruzione.
Nonostante il sentimento inevitabile della fine, come il Signor G, anche il Signor D non accetta alcun compromesso edulcorante e persevera nella sua opera di vivisezione tragicomica del mondo, adoperando la lente di un umorismo solo apparentemente ulcerante, ma in realtà molto più pietoso e onesto di tanta falsa politica oggi così in voga.