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7 febbraio 1999 ore 21
di Gianni Celati
regia Michela Zaccaria
con Mario Scaccia e Marisa Belli
luci Franco Nuzzo
costumi Nanà Cecchi
suono Hubert Westkemper
una produzione Apas produzioni – Teatro Stabile del Veneto
Un vecchio attore di origine italiana si conquista una fama mondiale fra il Sud America, gli Stati Uniti e la Francia. Dopo trent’anni di lontananza, deciderà di ritornare in Italia. Ad attenderlo, al suo arrivo assieme alla moglie Carlotta, non ci saranno però onori e riconoscimenti, ma un Paese indifferente e direttori di teatri per nulla interessati al suo bagaglio di grande attore classico. Solo un piccolo teatro dell’entroterra reggiano, il teatro di Rio Saliceto, accoglierà i due vecchi coniugi per la loro ultima recita.
Non si sa se Attilio Vecchiatto sia esistito veramente oppure se per il suo personaggio Gianni Celati sia arrivato perfino ad inventarsi una biografia piena di aneddoti e di testimonianze autorevoli, da Susan Sontag a Renè de Ceccaty, citando collaborazioni e amicizie illustri con Strehler, Jean Luis Barrault, Laurence Olivier, Jeanne Moreau. Quello che è certo è che “Recita dell’attore Vecchiatto nel teatro di Rio Saliceto” è un’opera delicata su un’esistenza paradigmatica, che racconta la parabola esistenziale di un vecchio attore che non si rassegna ai vaticini sulla morte del teatro. E questo perché per uno come Attilio Vecchiatto un verso di Shakespeare può ancora salvarci dalla notte dell’anima. Può risvegliare le coscienze assopite. E allora cosa c’è di meglio che approfittare di un’ultima occasione per mettersi al centro del palcoscenico e sputare fuori tutto quello che si pensa veramente? Attilio e Carlotta rinunciano allora alla loro recita e, davanti ai pochi, raffazzonati spettatori del piccolo teatrino di provincia, preferiscono iniziare a raccontare se stessi, le loro speranze di un tempo, osservare il mondo che sotto i loro occhi è diventato irriconoscibile. Nei panni di Vecchiatto, Mario Scaccia gli dona tutti i toni che fanno di lui un vecchio ironico con qualche scatto di furia, un uomo orgogliosamente d’altri tempi, con punte volutamente retoriche. La moglie Carlotta, la sua ombra fedele e un po’ spaesata è l’attrice Marisa Belli, brava a rendere la fatica di essergli compagna in una vita così dura.