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Vent’anni dopo la fortunata versione con gli attori Claudio Moretti e Fabiano Fantini, in scena per oltre un centinaio di repliche, la regista Rita Maffei riprende la sua regia di Maratona di New York, testo scritto da Edoardo Erba tradotto e adattato in lingua friulana da Paolo Patuiper un riallestimento affidato a una generazione più giovane di attori friulani: Daniele Fior e Marco Rogante. Assistente alla regia è Luigina Tusini.

L’avvincente copione di Edoardo Erba vinse nel 1992 il Premio Candoni Arta Terme per la nuova drammaturgia e fu interpretato allora da Luca Zingaretti e Bruno Armando. Training di sport e lavoro di palcoscenico, Maratona di New York è drammaturgia in tempo reale, agonismo formato scena, metafora di una vita da vivere come competizione, rabbia da consumare in fretta. Troppo in fretta.

Grazie all’impegno e alla sinergia fra il CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia e il Teatri Stabil Furlan con la preziosa collaborazione di ARLeF – Agjenzie regjonâl pe lenghe furlaneMaratona di New York torna in scena martedì 11 febbraio ore 20.45 al Teatro Pasolini di Cervignano del Friuli.

Un teatro a cronometro per una corsa che diventa metafora della vita: una sfida fisica oltre che verbale, una prova di resistenza per tutti gli attori che l’hanno portata in scena, impegnati a correre per l’intera durata dello spettacolo.

Due amici, di notte, in corsa nella campagna. Si stanno allenando per la gara amatoriale più famosa del mondo. Lunghe falcate nel buio e poche parole. Quelle che bastano per non essere soli, per ingannare la fatica. È quando il ritmo si fa più teso, quando il fiato comincia a mancare, che le parole prendono il sopravvento. Come un cronometro il filo dei pensieri batte più forte. Ricordi comuni e comuni incomprensioni di due maratoneti che si ritrovano a fare i conti con sé stessi e con gli altri, col senso delle proprie azioni, con piccoli particolari che non tornano. Mentre il sudore scende più freddo e la milza comincia a far male, l’allenamento spensierato, allegro, esilarante, svolta verso una mèta drammatica. Le immagini sfuocano nella nebbia e nel buio, i punti di riferimento si perdono, ansimano perfino le parole, presagi di una tragedia da cogliere nelle frasi spezzate, nell’affanno del respiro, nel cuore che pompa a vuoto. Nel rumore, forse soltanto immaginato, di lamiere che si accartocciano.

Per informazioni contattare la biglietteria del Teatro Pasolini aperta venerdì 16-18, sabato ore 10.00 – 12.00 e giovedì e martedì ore 16.00 – 18.00,
tel. +39 0431 370273 – biglietteria@teatropasolini.it